Se il tempo fosse un gambero

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  • Domenica 09/02
  • dalle 17:00 alle 19:00
  • Da € 20.00 a € 25.00 +d.d.p.
  • Teatro San Marco

Adelina è una pacifica vecchina che compie 80 anni, nubile e con la coscienza pulita. Nella circostanza del suo

solitario compleanno, le appare un diavolo di seconda categoria, inviato in terra per redimersi agli occhi del Maligno (il

capo dei diavoli): questo diavolo ha lo scopo di riportare Adelina indietro nel tempo, nel 1928 (cioè a quando lei aveva

20 anni), perché ella accetti la corte del principe polacco Amedeo Poniatowskij, che a suo tempo aveva rifiutato ma che,

nel corso degli anni, aveva acceso in lei il sentimento del pentimento. Il Maligno ha infatti voglia di divertirsi alle spalle

della coscienziosa e pia donna, portandola al peccato che aveva in gioventù scansato. Così Adelina si trova ringiovanita

e catapultata in Campo de' Fiori a Roma, 60 anni prima, completamente immemore della sua vita "futura". Il diavolo

segue le sue mosse, e quando vede che alla prima occasione Adelina si comporta allo stesso modo di prima,

schiaffeggiando il principe Poniatowskij durante una sua avance, decide di scendere in gioco personalmente: fa

allontanare lo chauffeur del principe, Max, e si traveste da questi.

Il diavolo-Max convince il principe a invitare Adelina ad un gran ballo al palazzo principesco, e convince anche la

ragazza a recarvisi. Per fare questo, però, deve prima lottare contro un bulletto locale, Peppe er Bertuccia, che ambiva

pretese sulla bella Adelina. Nella serata del grande evento a palazzo, tuttavia, Adelina non cede ancora alle avances delprincipe e gli dà un secondo schiaffo. Il diavolo-Max è disperato e tenta il tutto per tutto onde evitare di essere radiato

dall'ordine dei diavoli: travestitosi da Sora Cleofe, comare della madre di Adelina, vince a sbarazzetta tutti i risparmi

della famiglia di Sora Lalla, che si trova impossibilitata a pagare un'ipoteca sulla casa. Allora la di lei figlia Adelina si

presenta al proprietario della banca, che guarda caso è proprio il principe Poniatowskij, e si concede a lui. Ma il

diavolo-Max, invaghitosi ricambiato di Adelina, interviene in tempo e fa dare il terzo schiaffo al principe dalla giovane.

In seguito a questo episodio il Maligno appare al diavolo-Max e lo "sdiavola", privandolo dei poteri di diavolo e

lasciandogli la sola identità posticcia di Max. Mentre Max, rassegnatosi alla sua nuova condizione, sta per correre da

Adelina per dichiararsi, il principe è già in casa della donna e si è dichiarato: la sua offerta è allettante in quanto prevede

anche l'abolizione dell'ipoteca sulla casa, che tanto preme a Sora Lalla. Come dimostrazione che tutti i nodi vengono al

pettine, si scopre che Max, infatti, è in realtà un diavolo; egli cerca invano di spiegare che ha perso i poteri, ma Sora

Cleofe presiede un processo che condanna Max al rogo; quando però questi sta per essere bruciato, la folla si accorge

che il corpo del condannato proietta l'ombra: secondo la buona tradizione popolare, egli non può essere un diavolo

poiché questi ultimi non proiettano le ombre come i mortali. Max viene quindi invitato a spiegare l'intera vicenda: dopo

le spiegazioni di rito, viene accolto dalla comunità e sposerà Adelina. Nel momento in cui la felicità collettiva è al

culmine, il Maligno fa però apparizione in scena per guastare le feste, volendo rimandare Adelina sessant'anni nel

futuro, rimediando allo scarto temporale. Ma Max, con un astuto stratagemma, fa suonare le campane che fanno sparire

il Maligno.

La scena torna così a sessant'anni dopo, sempre alla festa di compleanno di Adelina, ma stavolta festeggia anche Max,

invecchiato anche lui. Lo spettacolo si conclude con un balletto dove compaiono tutti i personaggi che hanno segnato

l'avventura dei due ormai anziani sposini.
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